
Alberto Manzi (Roma, 3 novembre 1924 – Pitigliano, 4 dicembre 1997) è stato un docente, pedagogista, personaggio televisivo e scrittore diventato famoso per aver condotto la fortunata trasmissione televisiva Non è mai troppo tardi, messa in onda fra il 1960 e il 1968, con cui quasi un milione e mezzo di italiani riuscirono a conseguire la licenza elementare. Fu anche l’autore di “Orzowei“, uno dei romanzi di letteratura italiana per ragazzi più tradotti al mondo.
Guardando le sue lezioni si nota l’importante ruolo delle animazioni create dal Maestro mentre spiega, ha dichiarato che un movimento costante serve per attirare l’attenzione e tenerla viva senza distrazioni. Aveva grande capacità nel creare “tensione cognitiva” negli studenti, ovvero una curiosità tale da voler imparare come proprio bisogno personale, un desiderio così forte da poter motivare quella ricerca necessaria a capire meglio le cose che ci circondano.
Nel 2014 la RAI produce la serie televisiva “Non è mai troppo tardi” per raccontare la sua storia. Si può rivedere gratis su RaiPlay in due puntate, una pagina Wikipedia riporta la descrizione tecnica.

La prima puntata è ambientata nel 1946. Alberto Manzi è appena tornato dalla guerra e cerca un lavoro come maestro, ma per lui, aspirante docente senza raccomandazioni, non ci sono cattedre. Gli viene dato il posto che nessuno vuole: maestro al carcere minorile di Roma. Manzi accetta.
Nella seconda puntata Alberto Manzi non è riuscito a restare in Università e da qualche anno lavora in una normale scuola elementare. La direttrice, esasperata dalla sua ribellione, per liberarsi di Manzi una volta per tutte lo invita a partecipare a un provino per la Rai. La televisione sta cercando un maestro per una trasmissione.
Rai Cultura e l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dedicano un ciclo in sei puntate: “Alberto Manzi. L’attualità di un Maestro” disponibili gratis su RaiPlay. Obiettivo della serie, riproporre alle scuole italiane il suo approccio pedagogico e didattico. Gli argomenti spaziano dalle nuvole alle ali di farfalla, dalla biodiversità alle uova, dalla geografia all’inter-cultura e ai docenti della scuola primaria vengono dati suggerimenti operativi e teorici, proposte di discussione in classe con i propri alunni, idee per la progettazione didattica.
Il canale RaiCultura offre una dozzina di video con cui conoscere la sua storia e apprezzare il suo approccio didattico.

Il Centro Alberto Manzi, presso l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, offre la pagina Facebook e il sito web per valorizzare la sua opera didattica.
Altre pagine web interessanti sono:
– Alberto Manzi: tra creatività e metodo scientifico
– Per Alberto Manzi fare scuola è educare a pensare
– Semplicità e commozione, il metodo sempre nuovo del maestro Manzi
Anche su YouTube si possono trovare tanti filmati, basta cercare “maestro Manzi” oppure “Alberto Manzi”, come la sua ultima intervista riportata di seguito.
Per quanto mi riguarda, la sua figura sarà sempre il mio modello didattico di impareggiabile spessore culturale e umano.